16 ottobre 2009

21. Dicerie

Il dubbio c’era, contando le stelle una ad una e guardando in una bottiglia vuota ci si garantiva i porri sulle mani, per cui non l’avrei fatto neanche a pagamento. Mia nonna Agatina, subito dopo la macellazione di un grosso maiale, lo segnava con tre crocette e mi pare ci mettesse del sale per rispetto…poteva essere un cristiano…un po’ ci scherzava ma intanto seriamente mi consigliava di farlo senza esitazione! Una anziana donna qualche volta mi rimetteva a posto slogature e stiramenti, lo faceva pronunciando a litania “is aberbus”, tra massaggi e unguenti la cosa funzionava quasi sempre! Vi ricorsi una volta che mi venne un torcicollo pazzesco all’uscita della chiesa, mi impose le mani e tutto passò. Guai a farsi fare “s’aberbu” se non si aveva alcun male, le conseguenti nefaste sarebbero giunte al volo. Da bambino era meglio non giurare alcunché, era roba da grandi da fare solo nei casi estremi e sui libretti giusti. Se pronunciavi “unu frastimu” le conseguenze diventavano serie, per cui era opportuno non maledire nessuno! Se udivi il canto notturno di certi uccelli, a qualcuno portava male, si poteva anche morire. Così erano morte alcune persone. I pipistrelli, a detta dei miei compagni, portavano anche peggio! Potevano essere una grande iattura per me, che trovavo divertente abbatterli con una lunga canna. Purtroppo la sventura era tutta per loro, stridule e innocenti bestiole! Di sicuro non mi sarei mai infilato da vivo in una bara come pare facesse in passato un certo “ziu Alluettu”. Non ho certezza di come fossero andati realmente i fatti anche perché c’era una macabra comicità. Zio Piccumariu, il nostro principale narratore asseriva che era tutto vero, premettendo che ziu Alluettu mancava di qualche rotellina perché originario della Nurra. Questo ziu Alluettu soffriva di tutti i mali del mondo. Se qualcuno lamentava un malanno, lo stesso male pareva colpirlo all’istante. Ma un forte mal di schiena, pareva non lo abbandonasse veramente. Per siffatto motivo, dopo averle provate tutte con infusi a base di alloro e acquavite e con pomate di cenere e grasso di porco, cominciò a meditare sul proprio trapasso. Le malelingue dicevano che avesse provato qualche sollievo grazie agli impacchi caldi con argilla di “Piscinamanna”… e che comunque se non avesse avuto beneficio certamente si sarebbe abituato a giacere sulla terra quand’è che fosse passato a miglior vita! Ma ziu Alluettu ci teneva a trapassare in modo degno, per cui non avendo familiari di sorta ed essendo solo al mondo, spese tutti i suoi risparmi per l’acquisto di una bara. Era una persona previdente, voleva un futuro sereno! La cassa era di legno non pregiato, bastava alla bisogna di una sepoltura cristiana con tanto di croce incisa a fuoco sul coperchio. La bara era riposta nella stessa stanza dove dormiva. Ziu Alluettu per scaramanzia la provava per vedere come ci si stava. Non è che le bare fossero cosa facilmente disponibile, se necessario venivano costruite alla bisogna. Per vari motivi in più di una occasione la bara fu prestata a più di una famiglia e sempre rimpiazzata con una più “pregiata”. Venivano corrisposti gli interessi. Così da quattro tavole inchiodate alla meglio, ziu Alluettu si ritrovò possessore di una bara di quercia con abbondanti decorazioni floreali in bronzo funerario. La mostrava a tutti orgoglioso, se possibile avrebbe rinunciato a morire pur di continuare ad esibire il rivestimento interno in tessuto damascato color vinaccia. Si dice che però un giorno morì veramente e si dovette rinviare il funerale di qualche giorno. Ziu Alluettu aveva prestato la sua bara e non gli era stata restituita proprio adesso che non poteva farne a meno! Se entri in una bara da vivo corri il rischio di non averne una tua da morto… da bambino tutto questo mi terrificava. L’elenco delle cose da fare e da non fare era veramente infinito ma per fortuna non tutti i ragli giungevano in cielo.

2 commenti:

  1. Non capisco perchè a quelli della nurra,come dici,manca qualche rotella!!!
    Uè uè io sono di quella zona... Mi devo preoccupare???
    Ahahaha ciao, Demi.

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  2. Cara Demi assolutamente no! ... che dire degli ogliastrini? un caro saluto walter

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