16 ottobre 2009

20. Graziella shake

Alla fine degli anni sessanta, nelle festicciole organizzate in case private ognuno portava i suoi dischi in vinile, erano i quarantacinque giri e qualche raro trentatre giri LP e il mondo sembrava nostro! C’erano i balli lenti e gli “shake” I ragazzi più grandi si facevano crescere i capelli e ascoltavano la musica dei jukebox nei tanti bar che fiorirono a Perdas, c’era sempre grande fervore politico e molti incominciarono le loro personali contestazioni. Le ragazze incominciavano a truccarsi e qualcuna azzardò la minigonna. Amavo il loro disinvolto procedere sulle biciclette pieghevoli di tipo Graziella. Parevano modernissime con i capelli a caschetto, gli stivaloni attillati e i loro audaci vestitini. Si cercava di essere alla moda. Molti parlavano di andar via per cercare un futuro diverso, molti impararono a fumare e a guidare qualche scassatissima fiat-cinquecento di terza mano. Tanti concludevano le scuole medie inferiori e andavano a studiare al liceo di Jerzu o alle scuole superiori di Cagliari. Qualcuno si prese la laurea. Qualcuno intraprese la carriera militare. Altri emigrarono stagionalmente per lavoro all’estero. Per tutti c’erano aspettative migliori, anche il Poligono dava aspettative migliori al mio paese. I cambiamenti c’erano e si sentivano.

1 commento:

  1. che nostalgia mi hai fatto venire era tutto come hai scritto

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