16 ottobre 2009

15. La vita


Capita a tutti prima o poi di tirare le somme nella propria vita. Anche io rischiai in un solo colpo di azzerare tutti i miei conti. Ero andato al mare di Santa Maria Navarrese con mia madre e con una famiglia continentale. Non ero molto bravo nel nuoto e mi pare avessi indossato una di quelle micidiali maschere subacquee provviste di galleggiante, sta di fatto che ho rischiato veramente di morire annegato. In un momento ho rivisto tutta la mia breve vita, pareva proprio che la partita dovesse chiudersi all’improvviso. Mi ha salvato la vita un militare che si trovava su quella spiaggia. Grazie ora per allora. Sarebbe stata una partita chiusa per sempre. Erano i tempi in cui mamma mi toccava la fronte come il più preciso dei termometri digitali di oggi e se chiedevi a prestito una tazza di zucchero a raso ti facevi impegno di restituirla accuratamente a “cuccuru”. La pasta alimentare veniva venduta sciolta, molte cose non erano confezionate come oggi. Se dovevi comprare una birra, ci voleva il vuoto a rendere… e “carosello” ti mostrava il mondo e le novità. A scuola, commentavamo le cose viste in tv il giorno prima. Non c’erano problemi, vi era un solo canale e tutti vedevamo lo stesso programma. In quinta elementare, avevo sentito per la prima volta la parola “mass media”, nel mio sussidiario non c’era, l’avevo sfogliato centinaia di volte proprio non esisteva ma era una parola importante. Le parole stampate a caratteri grandi e gli argomenti opportunamente separati, religione, italiano e a seguire storia, geografia e aritmetica con in aggiunta educazione civica. Il mio sussidiario era ben fatto, nessuna fotografia ma tantissime illustrazioni impresse a colori su una bella carta antiriflesso che profumava di buono. Non era una vita complicata e tutto questo faceva molta parte del mio nord nella bussola nel personale esistere giornaliero.

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